Protagonista del primo Futurismo letterario, il milanese Paolo Buzzi (1874-1956) fu immortalato dal Marinetti di Uccidiamo il chiaro di luna! come il tipo del futurista, odiatore delle stelle e dei chiari di luna, fedelissimo apostolo del movimento anche nelle sue incursioni nell’attualità politica, dall’anteguerra al Fascismo. Forte di una ricca formazione intellettuale e naturalmente disposto a captare i segnali del proprio tempo, Buzzi fu anche voce autonoma e rigorosa, di irriducibile individualità.
Futurista al chiaro di luna è la prima monografia sulla sua poesia. Il poeta è inserito nel clima del suo tempo, attraverso l’analisi di raccolte e manoscritti, carteggi e relazioni, riviste e recensioni scritte o ricevute. Dallo studio emergono liriche, collaborazioni e testi critici dimenticati o sconosciuti, che gettano luce su un’esperienza poetica complessa, stratificata e all’avanguardia.