L’asserzione ha attratto da tempo l’attenzione dei filosofi analitici del linguaggio e degli studiosi di pragmatica del linguaggio come atto linguistico di grande importanza se non addirittura centrale. D’altra parte vi è ampio disaccordo sulle sue caratteristiche fondamentali. Questo libro presenta una teoria dell’asserzione che mira a rendere conto dei diversi aspetti caratteristici che le sono stati riconosciuti dalle più recenti teorie filosofiche e pragmatiche che la riguardano, cercando di superare alcune loro criticità. Sulla base di un quadro teorico che si fonda sulla teoria degli atti linguistici di John L. Austin, verrà sostenuto che l’asserzione può essere considerata alla stregua di un’azione linguistica, la cui funzione caratteristica, e forse la sua stessa ragione d’essere, è data dalla sua capacità di produrre e trasmettere conoscenze.