Tra tutte le forme di comunicazione, il discorso politico è quello che probabilmente ha risentito di più dei cambiamenti sociali e tecnologici dell’ultimo quarto di secolo. Nel passaggio tra la Prima e la Seconda Repubblica i nuovi format proposti dalla televisione commerciale hanno determinato un avvicinamento – anche linguistico – dei leader politici al loro elettorato. L’esposizione continua dei politici in TV in contesti dialogici di fronte a un pubblico sempre più partecipe ha probabilmente contribuito all’abbassamento del registro utilizzato, a sua volta sempre più lontano dalla formalità paludata delle vecchie Tribune elettorali. E l’avvicinamento della lingua dei politici a quella dei cittadini comuni è proseguito con l’avvento dei social media, dai blog a Facebook e Twitter, soprattutto come conseguenza della ricerca della brevità dei messaggi e della rafforzata interazione con i lettori. Alle stesse ragioni si può ricondurre la polarizzazione delle posizioni ideologiche e la semplificazione argomentativa. Questo volume illustra gli ultimi sviluppi della comunicazione politica in Italia tramite quattro studi su alcuni dei leader che negli ultimi anni si sono dimostrati tra i più innovativi, anche grazie all’efficace sfruttamento dei nuovi mezzi di comunicazione: Luigi Di Maio, Beppe Grillo, Matteo Renzi e Matteo Salvini.