Da venticinque anni il Distant Reading ha per obiettivo la misurazione digitale dei testi letterari per scovare latenze che con la tradizionale attività critica non sarebbero leggibili. L’aspetto principale per cui è criticato risiede in una sostanziale mancanza di cornice teorica. Questo libro propone un nuovo framework teorico-metodologico che si basa sull’analisi differenziale e la distinzione teorica tra diegesi e mimesi; un criterio, quest’ultimo, che non è stato accolto tra le pratiche ricerca di Distant Reading. Il framework proposto, invece, permette di ottenere dati testuali qualitativamente migliori sulla scrittura, le strutture narrative e indicazioni sul linguaggio e il milieu finzionale. Su questi dati, infine, viene condotta l’analisi differenziale, un tipo di analisi (prestata dalla diagnostica e dall’economia) utile nel formare addizionali interpretativi per l’espressione dei giudizi critici.