Il Commentario risolutorio in materia di cambi monetali di Martín de Azpilcueta è uno dei cinque trattati (insieme ai Commenti sull’usura, simonia mentale, difesa del prossimo e furto) editi in appendice al Manuale dei Confessori pubblicato per la prima volta a Salamanca nel 1556. Ciò non toglie possa essere letto e interpretato autonomamente. Oltre a essere un trattato sui valori monetari nel XVI secolo, è anche una vivida testimonianza delle pratiche economiche in un’epoca di piena trasformazione provocata dall’incremento del flusso monetario nel corso del XVI secolo. La proposta di Azpilcueta di sovrintendere al commercio valutario si basava su una sensibilità intellettuale che coniugava la prassi mercantile con i precetti della buona fede religiosa. Egli suggerì, infatti, un sistema di correzione del commercio che, pur affidato ai tribunali della coscienza della Chiesa (i confessori), restasse fedele alle regole dell’etica mercantile del XVI secolo. Questa traduzione del Commentario dimostra l’attualità della sua elaborazione teorica e la rendende nota al pubblico italiano, specialmente a coloro che coltivano gli studi sugli scambi monetari e sulle trasformazioni in atto nell’Unione Europea in ambiti affini perché centrali nel dibattito sul valore e lo statuto della moneta contemporanea.