Il grande indagatore della tecnica della narrazione epica
virgiliana (Virgils epische Technik) si cimenta nell’analisi del
racconto elegiaco di Ovidio, di un poema nazionale e
religioso, i Fasti, che «servono a glorificare tanto Roma e la
sua casa regnante quanto i suoi sacra». Ma in questa poesia
non si trovano «i solenni brividi della religio». Anche il
racconto fatto dal dio guerriero, Marte, è tutto orientato
alla mitezza e al sentimento; la stessa «maestà del re degli
dèi è deliberatamente attenuata». La peculiarità della
narrazione elegiaca si delinea così nell’indagine sinottica
del racconto epico ed elegiaco: Ovidio, poeta dotto e raffinato,
rispetta i confini dei generi e a essi adegua i differenti
ritmi narrativi.