L’opera, scritta in lingua inglese, offre un contributo alla teoria delle zone franche e, in particolare, al dibattito concernente i punti franchi di Trieste. L’indagine è suddivisa in tre parti: la prima, di carattere didascalico, contiene l’enunciazione di concetti generali; la seconda è dedicata all’analisi dell’esistente, a raggio amplissimo, nazionale e ultranazionale; nella terza si delinea la figura giuridica del Free Port, per astrazione dalle sue particolari manifestazioni storiche. Asse portante dell’opera è dunque la componente economico-giuridica, la cui attenta disamina offre lo spunto per una futura auspicabile politica legislativa di rilancio del porto triestino.