Il nostro legislatore, a differenza di quanto previsto da altri ordinamenti come quello francese e tedesco, attribuisce anche alla confessione stragiudiziale efficacia di prova legale, se resa alla parte o a chi la rappresenta. In questo volume l’autrice, dopo aver illustrato le origini storiche della confessione stragiudiziale, ne analizza la natura, i requisiti (tra cui l’animus confitendi), le regole riguardanti la capacità, la legittimazione, la sua irrevocabilità e l’eventuale invalidità. Particolare attenzione viene posta all’individuazione della ratio dell’istituto per valutare se la diversa efficacia probatoria attribuita dal nostro legislatore alla confessione stragiudiziale abbia ancora giustificazione nell’ordinamento attuale, considerato che da più parti si propone invece di degradare la confessione da prova legale a prova liberamente valutabile.