The way we talk about fictional objects in everyday language seems to presuppose insights that are inconsistent with each other. We say things like: “Sherlock Holmes does not exist” or “Sherlock Homes is a detective” or “Sherlock Holmes is a character created by Conana Doyle”. In this book I propose a realist theory of fictional objects employing the conceptual resources taken from the contemporary analytic neo-Aristotelian tradition with the aim of reconciling our conflicting intuitions about Sherlock Holmes and fictitious entities in general. Specifically, my theory is a new version of artefactualism based upon Evnine’s reformulation of hylomorphism called amorphism.
Il modo in cui parliamo degli oggetti fittizi nel linguaggio di tutti i giorni sembra presupporre delle intuizioni che sono fra loro incoerenti. Diciamo, ad esempio, che Sherlock Holmes non esiste, ma anche che è un detective, oppure che è un personaggio creato da Conan Doyle. In questo libro propongo una teoria realista degli oggetti fittizi formulata utilizzando le risorse concettuali attinte dalla tradizione neo-aristotelica analitica contemporanea con l’obiettivo di conciliare le nostre intuizioni contrastanti relative a Sherlock Holmes ed alle entità fittizie in genere. Nello specifico, la mia teoria si propone come una nuova versione dell’artefattualismo, la posizione per cui gli oggetti fittizi sarebbero artefatti astratti, declinato secondo i principi dell’amorfismo, ovvero una recente riformulazione dell’ilemorfismo proposta da Simon Evnine.