Edizione critica e sistematica delle 1029 delle lettere che la Congregazione della Santa Romana Inquisizione inviò ai tribunali di fede di Napoli tra il 25 settembre 1563 e il 29 novembre 1625.
Attraverso esse si può seguire il sistema di corrispondenze epistolari tra il centro romano e le realtà inquisitoriali meridionali così come esso si impiantò e si consolidò negli anni sessanta del Cinquecento, si sviluppò ed espanse ala fine del secolo, e volse poi a un lento declino a partire dagli anni venti del Seicento.
Un’ampia introduzione mette a fuoco l’origine e il carattere delle lettere inquisitoriali e individua i motivi principali e i contenuti delle azioni repressive operate dai tribunali di fede napoletani di concentro con il Sant’Ufficio romano: la battaglia antiereticale, la campagna contro giudaizzanti e rinnegati, il controllo della stampa e delle minoranze greche-ortodosse, la repressione dei “crimini” di poligami, di santità affettata e di sollicitatio ad turpia.