In describing the growth of the Roman state, the ancient authors attribute a decisive role to the institute of the colony. The theme of colonization has long aroused great interest among scholars, but the most frequent approach has been to study colonization after the dissolution of the Latin league (338 B.C.), when it acquired a new meaning. This book proposes a systematic review of the initial stages of the expansion of Rome from the end of the monarchy to the treaties with the Latins (493 B.C.) and the Hernici (486 B.C.), and the Latin War (340-338 B.C.), as well as an analytical study of colonization, the principal modality of Roman expansion in the archaic phase.
Il volume della collana Polymnia edito da EUT Edizioni Università di Trieste inaugura la nuova serie di Storia romana, espressione della Scuola triestina di Storia antica. Nel processo di crescita dello stato romano, gli autori antichi attribuiscono un ruolo determinante all'istituto della colonia. Il tema della colonizzazione da sempre suscita un grande interesse fra gli studiosi, ma la tendenza più diffusa è quella di studiare il fenomeno dopo lo scioglimento della lega latina (338 a.C.). L'autrice propone un riesame complessivo delle fasi iniziali del processo di espansione di Roma (dall'ultimo periodo monarchico ai foedera con i Latini e con gli Ernici e alla Guerra latina). L'analisi più sistematica riguarda lo strumento fondamentale del processo medesimo, la colonizzazione, attraverso una completa rassegna delle testimonianze classiche e un'imponente ricognizione bibliografica. La conclusione a cui si perviene è che un'adeguata genesi per linee interne delle fonti letterarie e un confronto dei suoi risultati con le acquisizioni della ricerca topografica e archeologica, quantitativamente sempre più notevoli, permette di confermare lo sviluppo diacronico e geografico del fenomeno ricavabile dalle fonti stesse e di coglierne taluni aspetti giuridici (ruolo dei magistrati con imperium e del senato), prosopografici (composizione dei collegi triumvirati attestati) e politici (significatività di talune presenze nei collegi suddetti).