Nel solco di una ricerca sulle culture del mare in ambito europeo ed
extraeuropeo da diversi anni intrapresa a Trieste, questo volume raccoglie
i risultati di un nuovo studio progettato e realizzato da alcuni membri
del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, con il
contributo di colleghi degli Atenei di Bologna, Milano, Limoges e dello
European College of Liberal Arts di Berlino.
Le quattro sezioni in cui è strutturato il volume intendono rendere conto
dell’intreccio di prospettive che sostanzia ogni riflessione critica sulle
diverse forme di espressione delle culture del mare, in un dialogare di
competenze e geografie culturali che tocca le sponde d’Europa: il Mare del
Nord, la Manica, il Mediterraneo e l’Adriatico. Un “gioco” di sponde che
raccorda l’idea di mare aperto, “stretto”, come il fiordo e la Manica, di mare
chiuso, sia con le dinamiche storiche della portualità, sia con la presenza,
ineludibile, dell’isola come unità del pensiero e del luogo, della forma e
dello spazio, punto nodale che raccoglie in tensione le varie maglie di una
rete più ampia. Si tratta, allora, di concepire il mare e lo spazio costiero
come luogo delle tradizioni e delle contraddizioni, spazio che vive e si
trasforma insieme all’identità delle genti che lo abitano.
Civiltà del mare è impreziosito, a conclusione delle quattro sezioni, da un
breve e intenso racconto inedito in Italia, Les yeux volés, di Mahi Binebine,
che pubblichiamo per gentile concessione dell’autore.