Mantenere, per i partecipanti, la massima libertà nel presentare
materiali ‘nuovi’ senza sottostare alla forzatura del tema unitario;
promuovere la ricerca di giovani studiosi, in un dialogo senza
gerarchie e preclusioni con filologi già ampiamente noti
e autorevoli a livello internazionale; riflettere sui nuovi strumenti
tecnico-scientifici apparsi negli ultimi anni e sul loro rapporto
con le metodologie tradizionali; affrontare campi, temi e problemi
della tarda antichità poco o nulla esplorati: sono queste le linee guida
che hanno caratterizzato la settima edizione del Calamo della memoria,
i cui contributi – che abbracciano un ampio arco cronologico,
dalla media età imperiale al XVIII secolo – sono qui raccolti
dopo la discussione cui furono sottoposti nel convegno triestino
(29-30 settembre 2016).