Il volume coglie da inedite prospettive alcune caratteristiche della letteratura giuliana, in particolare otto novecentesca, inserendola in un quadro nazionale ed europeo e prestando attenzione all’impegno anche politico dei suoi interpreti. La prima parte del libro ha come protagonista Isaia Ascoli, sin dal 1848 molto attivo nella sua Gorizia e poi, trasferitosi a Milano, ugualmente partecipe delle vicende scientifiche e politiche del giovane regno. Diversi sono invece i protagonisti della seconda sezione, pienamente novecentesca e più varia sul piano metodologico. Tra essi spicca dapprima Alberto Michelstaedter, autore dello scritto La menzogna (qui riproposto) che influenzò non poco il figlio Carlo. Le pagine seguenti propongono alcuni interventi specifici su Svevo, Slataper, Benco, Saba, Stuparich (e Buzzati), di cui si mettono in luce diversi aspetti, mantenendo sullo sfondo la complessità etnica e linguistica che nell’ambito giuliano ha sempre avuto grande rilievo.