Lo sviluppo travolgente di Internet dimostra che la vera vocazione
del computer è la connessione interattiva tra gli individui, grazie
alla quale si sta formando una mente collettiva, una sorta di Creatura
Planetaria cognitiva. In questo contesto si situa il fenomeno
delle “reti sociali”, piattaforme in cui tutti possono immettere
a costo nullo messaggi pregnanti e innovativi oppure insignificanti
e narcisisti. In questa ecumene dialogica nascono problemi
di identità, di privatezza e di assuefazione patologica.
L’impiego (o il consumo) del tempo subisce torsioni inaspettate,
il corpo sembra scomparire e si prefigura una tendenza
all’omologazione, premessa del pensiero unico. Si pone, infine,
il problema del senso, che sempre tentiamo di scoprire con le nostre
narrazioni. Quali storie si racconterebbe la Creatura Planetaria,
quali miti creerebbe per giustificare la propria esistenza e presagire
il proprio futuro? I blog, i chat, i forum, le reti sociali e via
enumerando sono il primo germe di una narrazione di nuovo
tipo o sono soltanto un confuso rumore di fondo?